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Strategie di Agroecologia

In questi ultimi anni abbiamo lavorato verso una direzione che ci sembrava l’unica possibile, la conversione al biologico. La meta è stata raggiunta quest’anno, la certificazione bio è nostra, ma non abbiamo intenzione di fermarci.

L’Ambiente

La terra, l’ambiente in cui viviamo, il nostro microcosmo può cambiare se ogni specie che lo vive fa qualcosa di utile per migliorarlo. E questo è quello che vogliamo fare, per noi, per chi ci lavora, per chi ci verrà a trovare.

Vogliamo lasciare al nostro futuro la traccia minima del nostro passaggio, cominciando dal rispetto per la terra e per farlo stiamo seguendo le strategie del progetto PASS sviluppato dal Prof. Adamo Domenico Rombolà, dell’università di Bologna.

Primi passi del Pass

La proposta coordinata da Rombolà riconosce all’Agroecologia un ruolo essenziale per la salvaguardia dell’agricoltura, dell’ambiente e del pianeta.

Ed è in questa collaborazione fra scuola e territori che noi vogliamo investire, perché crediamo fermamente nei giovani e nel futuro da loro immaginato.


Il nostro impegno

Al momento abbiamo iniziato con un giovane appezzamento di vigna impiantata nel 2019, dove stiamo applicando pratiche agronomiche del tempo passato. Per prima cosa abbiamo messo le pecore al pascolo.

Le pecore

Nei periodi in cui la loro presenza non danneggia i grappoli d’uva, le pecore vengono lasciate libere di pascolare nel vigneto, brucando l’erba ci evitano l’utilizzo di macchine agricole sul terreno, concimano naturalmente il terreno e migliorano naturalmente la salute delle viti e dell’ambiente circostante. Anche nei nostri campi di grani antichi facciamo pascolare le pecore, nel periodo di fine inverno il loro brucare i cereali diventa una sorta di cimatura delle piantine di grano. Questa operazione ne favorisce l’accestimento e quindi la copertura del suolo e il controllo delle altre specie erbacee, riduce il fenomeno chiamato “allettamento del grano”, tipico dai grani antichi di taglia alta, e infine, anche nei campi coltivati a cereali, la presenza delle pecore favorisce la concimazione naturale.

Le leguminose per la biodiversità

Per favorire il benessere del terreno e della vite, abbiamo inserito nel vigneto altre specie erbacee che svolgono attività di supporto alle piante e all’ecosistema, come il trifoglio brachicalicino e la sulla seminandolo proprio in prossimita’ delle piante di vite . Il trifoglio brachicalicino è una leguminosa annuale autoriseminante che vive da settembre a maggio, Seminata proprio in prossimità della vite crea un tappeto erboso molto fitto in grado di trattenere l’umidità del suolo, ridurre le spaccature del terreno dovute al caldo e alla siccità, controllare naturalmente le erbe infestanti, migliorare lo stato idrico e nutrizionale delle viti. La sulla è una leguminosa, molto diffusa in passato in Romagna, apporta azoto in abbondanza, tollera bene il caldo e la siccità, ha radici in grado di crescere in profondità in terreni argillosi e difficili come i nostri, migliorandone la struttura. La Sulla fiorisce a maggio, i suoi fiori rosso porpora e ricchi di polline attirano enormi quantità di api (altro esserino prezioso per le nostre vigne), se ne ricava un miele molto prezioso, indicato sopratutto per gli sportivi. L’adozione di queste pratiche contribuisce a contrastare il cambiamento climatico, arricchire la biodiversità aziendale e migliorare la salute di tutti. Ma soprattutto, davvero, ci fa sentire in pace con noi stessi e con chi predilige tutelare l’ambiente in cui vivere.